Caccia al patrimonio disperso della famiglia Martelli

Un crocifisso intarsiato in madreperla proveniente da Gerusalemme

Le sorelle Martelli – Paola (1886-1963), Francesca (1890-1986) e Caterina (1895-1976) – ultime discendenti della dinastia ed eredi dell’ingente patrimonio di famiglia, donarono nel corso della propria vita alcuni arredi sacri alla basilica di San Lorenzo, alla quale la famiglia era stata sempre profondamente legata e dove oggi si conserva – frutto di queste donazioni – un nucleo di oggetti di varia natura, epoca e materiale che Monsignor Marco Domenico Viola ci ha gentilmente consentito di esaminare.

1. La croce da tavolo di fattura gerosolimitana conservata presso San Lorenzo1. La croce da tavolo di fattura gerosolimitana conservata presso San Lorenzo
2. Dettaglio della croce da tavolo conservata presso San Lorenzo2. Dettaglio della croce da tavolo conservata presso San Lorenzo
3. La figura di Cristo in bronzo dorato3. La figura di Cristo in bronzo dorato

A una interessante produzione di ambito gerosolimitano appartiene un crocifisso da tavolo (figg. 1, 2, 3) in legno intarsiato in madreperla, alto poco più di 45 cm, al quale in epoca imprecisata fu aggiunta, fermata con piccoli perni metallici, la figura in bronzo dorato del Cristo morto, con la testa reclinata da un lato. La base del crocifisso è trapezoidale e sul fronte, intarsiato in madreperla, è l’emblema dell’Ordine Francescano, con le due braccia in croce, incorniciato in raggiera. I primi francescani giunti in Terra Santa a costituire quella che fu definita la “Custodia di Terra Santa” furono inviati da Francesco stesso e si stabilirono nella Città Santa nel 1229, poco dopo la morte del Santo1. Alla presenza francescana è da riferirsi una vasta produzione di oggetti in legno e madreperla quali rosari, croci e modellini dei Luoghi Santi realizzati da artigiani locali e venduti ai pellegrini ed ai francescani stessi, per essere poi inviati in Europa2. Questi oggetti sono documentati a partire dalla fine del XVI secolo e hanno continuato ad essere prodotti fino a tempi recenti3. Le croci4 potevano essere di varie dimensioni: le più piccole, da portarsi addosso, erano in genere interamente rivestite da madreperla incisa, mentre le più grandi, croci processionali o croci da tavolo, potevano essere intarsiate come la nostra, o rivestite in madreperla, come quella ottocentesca, alta quasi un metro e caratterizzata da un complesso profilo mistilineo, portata a Firenze da Carlo Martelli nel 1879 a ricordo del proprio viaggio in Terra Santa e conservata presso il Museo di Casa Martelli5 (fig. 4).

4. La croce da tavolo esposta al Museo di Casa Martelli, souvenir del viaggio di Carlo Martelli in Terra Santa4. La croce da tavolo esposta al Museo di Casa Martelli, souvenir del viaggio di Carlo Martelli in Terra Santa
5. La croce da tavolo della Collezione Brusadelli di Monza datata 16885. La croce da tavolo della Collezione Brusadelli di Monza datata 1688
6. Il retro della croce da tavolo della Collezione Brusadelli di Monza6. Il retro della croce da tavolo della Collezione Brusadelli di Monza

È possibile che anche la croce intarsiata donata dalle sorelle Martelli a San Lorenzo sia stata acquistata da Carlo durante quello stesso viaggio, ma non si può dire con certezza. In ogni caso la piccola croce da tavolo intarsiata è probabilmente più antica di quella grande rivestita in madreperla esposta a Casa Martelli, ed è molto simile a quella appartenente alla Collezione Giuseppe Brusadelli di Monza, datata con sicurezza al 1688 dal momento che, sul verso della base, sono intarsiate in madreperla queste parole: “F. DIEGO DA / - GALBIATA - / PORTATO - QUE[STA] - / CROCE – 1688 / S. MARIA - MONTBAR”6 (figg. 5, 6).

7. La croce da tavolo dell'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston7. La croce da tavolo dell'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston

Un’altra croce molto simile alla nostra, intarsiata in madreperla e osso, si trova presso l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (n. inv. S33s73): fu acquistata a Venezia da Isabella Stewart Gardner nel 1893 ed è descritta con una datazione ampia, al XVII o XVIII secolo, a testimonianza della continuità nella produzione di questa tipologia di oggetto (fig. 7). La croce del museo di Boston è priva della figura di Cristo, come doveva essere anche la nostra prima che vi fosse aggiunta la figura dorata del Christus patiens, rappresentato con i piedi uno sopra l’altro trattenuti da un unico chiodo, il perizoma annodato sul fianco destro e la testa abbandonata dallo stesso lato, secondo un modello che sembrerebbe risalire a un prototipo di Guglielmo Della Porta, attivo a Roma alla metà del Cinquecento7.

Lisa Corsi


1 Paolo Pieraccini, Il riscatto dei Luoghi Santi in In Terra Santa, dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi, catalogo della mostra tenutasi a Palazzo Reale a Milano dal 17 febbraio al 21 maggio 2000 a cura di Michele Piccirillo, Artificio Skira, Firenze 2000, pp. 258-260, in part. p. 258.
2 Michele Piccirillo, Artigianato al servizio dei Luoghi Santi, i modellini della basilica del Santo Sepolcro, in In Terra Santa, dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi, cit., pp. 172 -173.
3 Padre Bellarmino Bagatti, L’industria della madreperla a Betlemme in La Nuova Gerusalemme. Artigianato palestinese al servizio dei Luoghi Santi, Edizioni Custodia di Terra Santa, Bergamo 2007, pp. 225-231, in part. pp. 225-226.
4 Ivi, p. 230
5 Museo di Casa Martelli, a cura di Monica Bietti e Maurizio Zecchini, Sillabe, Livorno 2015, p. 64.
6 La Nuova Gerusalemme. Artigianato palestinese al servizio dei Luoghi Santi, cit., tavole M-N.
7 Per un confronto si veda la magnifica Crocifissione in bronzo dorato opera di Guglielmo Della Porta conservata presso il Museum of Fine Arts di Budapest (n. inv. 51.927): https://www.mfab.hu/artworks/2885/